Ddl intercettazioni: tempi duri per i blogger

non vedo non sento non dico...non bloggo?

Il nuovo Ddl sulle intercettazioni contiene anche una norma che riguarda il dovere di rettifica da parte del blogger: in tal modo esso viene di fatto equiparato al giornalista professionista, nei doveri, senza godere parimenti dei diritti della categoria (ad esempio la scriminante del diritto di cronaca).
Posto che potrebbe essere giusto avere l’obbligo di rettifica, restano perplessità su tempi e sanzioni: la rettifica dovrebbe avvenire entro 48 ore dalla notifica (via raccomandata, pec, ufficiale giudiziario?), pena una multa di entità variabile tra i 7.500 e i 12 mila euro: con uno spauracchio simile sfido chiunque a tenere aperto un blog “combattivo”.
Sperando che il Ddl venga cambiato, resterebbero comunque molti dubbi: come sapere chi è l’autore effettivo del blog? Ci sarebbe l’obbligo di comunicare i propri dati in un registro?
Spero ovviamente che si tratti di un disegno di legge che andrà incontro a cambiamenti, o comunque ad applicazioni più restrittive (ad esempio solo per i blog tenuti da professionisti dell’informazione, ma anche in quel caso ci sarebbe da discutere).
Resta comunque una perplessità di fondo: perchè non si accetta il fatto (derivante direttamente dall’articolo 21 della Costituzione) che tutti i cittadini possono esprimere (ovviamente senza ledere diritti altrui) la propria opinione, generando in questo modo discussioni, dibattiti, anche solo libere chiacchere, che sono alla base del vivere in democrazia?
Hanno senso questi bavagli restrittivi in un mondo sempre più senza confini, almeno dal punto di vista virtuale?
Voi cosa ne pensate?

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